PROGETTO EDUCATIVO 2022/2023

Progetto Educativo
Scuola dell’Infanzia Immacolata
Anno scolastico  2022/2023

SI’, FRATELLI TUTTI

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Papa Francesco, più volte si è espresso in questo modo:
“RIPENSARE TUTTO DALLE RELAZIONI” e, ultimamente, con la sua Lettera Enciclica “FRATELLI TUTTI” ha lanciato ad ogni uomo, di ogni popolo, lingua, razza o religione, la riflessione su una verità: “SIAMO TUTTI FRATELLI perché TUTTI FIGLI DELLO STESSO PADRE”.

Su questa realtà proseguiamo il Progetto Educativo della nostra scuola, per E-DUCERE dai nostri alunni quanto afferma sr. MARIA LAURA: “SCOPRI IL TESORO CHE È IN TE E INTORNO A TE”.

Sr. Maria Laura, quando era ancora adolescente, cercando di dare un SENSO alla propria vita, si è espressa così: “VOGLIO FARE DELLA MIA VITA QUALCOSA DI BELLO PER GLI ALTRI”.

Viviamo in un periodo che proclama ben altro:
– la guerra in ogni parte del mondo;
– la pandemia che ci ha fatto toccare con mano che né scienza, né tecnica, né denaro possono vincerla. Anzi, ci ha fatto sperimentare che le RELAZIONI sono l’unica vera ricchezza che ci permette di AIUTARCI RECIPROCAMENTE. Ognuno ha bisogno dell’altro, della sua DIVERSITA’, una ricchezza che ci permette di operare positivamente insieme. Anche Suor Maria Laura affermava questo. Ci confidava di essere FELICISSIMA, nonostante le inevitabili difficoltà della vita, e ci rivelava il segreto della sua felicità, un segreto che anche noi possiamo mettere alla base della nostra vita: le RELAZIONI.
Relazioni con DIO:
Suor Maria Laura iniziava la sua giornata in profonda adorazione davanti all’Eucaristia, richiamava durante la giornata, la “PRESENZA DI CRISTO RISORTO che mi ama, mi perdona, mi rinnova e non mi abbandona mai”.
Relazioni con SÉ STESSA:
Spesso era in profondo silenzio; la sua capacità di ascolto la caratterizzava. Arriverà a scrivere: “…sguardo d’amore… con lo Spirito Santo che è il mio DNA”.
Relazioni con gli ALTRI:
Le Sue caratteristiche: ascolto profondo, sorriso, disponibilità, dialogo, dono di sé. Suor Maria Laura sapeva accogliere la DIVERSITA’, la rispettava, l’apprezzava e sentiva l’importanza di COSTRUIRE INSIEME la casa. Gli “altri” li chiamava: “IL MIO GESU’”. Era sempre disponibile per i piccoli, i giovani, gli adulti, i malati, gli anziani, le persone sole o in difficoltà. Quando abbiamo conosciuto quelle che lei chiamava “le costanti della mia vita”, abbiamo compreso la profondità delle sue relazioni. Scriveva: “…L’AMORE PER OGNI PERSONA come tale, e in quanto INCARNAZIONE di Cristo, particolarmente per i piccoli, i giovani, i meno amati”. Ecco perché Suor Maria Laura era chiamata da tutti, a Chiavenna: “SUOR SORRISO”.
Oggi, i nostri bambini, i nostri giovani, che tipo di relazioni vivono nella loro giornata?
Solidarietà, rispetto, onestà, ascolto, attenzione, dialogo, pace?
Noi, oggi più che mai, siamo chiamati a TESTIMONIARE e ad EDUCARE! Papa FRANCESCO, con la sua Enciclica “FRATELLI TUTTI” può certamente aiutarci. Il titolo stesso invita chiaramente ad un amore che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio. Egli dichiara beato colui che ama l’altro. Parla di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona, al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita (1). Fondamentali sono le RELAZIONI perché ogni persona è creata ad immagine e somiglianza di Dio, che è UNO in TRE PERSONE in RELAZIONE.
Nella RELAZIONE è la nostra identità, la nostra felicità.
Ecco qualche riflessione di Papa Francesco: Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro. (5). Nessuno può affrontare la vita in modo isolato. Abbiamo bisogno di un aiuto per guardare avanti e per sognare insieme. I SOGNI SI COSTRUISCONO INSIEME (8). Necessario il contatto dei giovani con le LORO RADICI e con una saggezza che la gioventù da sola non può raggiungere. (19) I MEDIA DIGITALI rischiano dipendenza, isolamento, progressiva perdita di contatto con la realtà concreta, ostacolando lo sviluppo di relazioni interpersonali. I rapporti digitali hanno un’apparenza di socievolezza. Non costruiscono veramente un “NOI”. La connessione digitale non basta per GETTARE PONTI, non è in grado di unire l’umanità. (43) Nel mondo digitale operano interessi economici capaci di INVASIONE, manipolazione delle coscienze. (45) Il mettersi seduti ad ASCOLTARE L’ALTRO è caratteristico di un INCONTRO UMANO, paradigma di un atteggiamento ACCOGLIENTE, di chi supera il narcisismo ed accoglie l’ALTRO, vi presta attenzione, gli fa spazio nella propria cerchia. Tuttavia, il mondo di oggi è in maggioranza un MONDO SORDO … A volte la velocità del mondo moderno, la frenesia ci impedisce di ASCOLTARE BENE quello che dice l’altra persona. E quando è a metà del suo discorso, già la interrompiamo e vogliamo rispondere mentre ancora non ha finito di parlare. Non bisogna perdere la capacità di ascolto. San Francesco di Assisi HA ASCOLTATO la voce di Dio, ha ascoltato la voce del povero, ha ascoltato la voce del malato, ha ascoltato la voce della natura. E tutto questo lo trasforma IN UNO STILE DI VITA. (48) Possiamo cercare insieme la verità nel DIALOGO, nella conversazione pacata, nella discussione appassionata. È un cammino perseverante, fatto anche di silenzi e di sofferenze, capace di raccogliere con pazienza la vasta esperienza delle persone e dei popoli. (50) Il cumulo opprimente delle informazioni che ci inonda, non equivale a maggior saggezza.
La SAGGEZZA non si fabbrica con impazienti ricerche in internet e non è una sommatoria di informazioni la cui veracità non è assicurata. Non si presta una attenzione prolungata e penetrante al cuore della vita, non si riconosce ciò che è essenziale per dare un SENSO ALL’ESISTENZA (50)

Nell’intento di cercare una luce in ciò che stiamo vivendo ecco una PARABOLA narrata da GESU’ duemila anni fa…Chiunque di noi può lasciarsene INTERPELLARE: il BUON SAMARITANO (Lc. 10,25-37) (56)……una caratteristica essenziale dell’essere umano: siamo stati fatti per la pienezza che si raggiunge solo nell’amore. (68) La parabola ci fa fissare chiaramente lo sguardo su quelli che passano a distanza. Questa pericolosa INDIFFERENZA di andare oltre senza fermarsi …è frutto del disprezzo o di una triste distrazione. (73) Ci sono tanti modi di PASSARE A DISTANZA, complementari tra loro. Uno è RIPIEGARSI SU DI SÉ DISINTERESSARSI DEGLI ALTRI, ESSERE INDIFFERENTE. Un altro sarebbe GUARDARE UNICAMENTE AL DI FUORI. (73) Ci sono dei modi di vivere la fede che favoriscono l’apertura del cuore ai fratelli e quella sarà la garanzia di un’autentica APERTURA A DIO (74) Alimentiamo ciò che è buono e METTIAMOCI A SERVIZIO DEL BENE. (77) Il Samaritano se ne andò senza aspettare riconoscimenti o ringraziamenti., LA DEDIZIONE AL SERVIZIO era la grande soddisfazione davanti al suo Dio e alla sua vita. Tutti abbiamo una RESPONSABILITA’. Prendiamoci cura della fragilità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino, e di ogni anziano, con quell’atteggiamento solidale e attento, l’atteggiamento di PROSSIMITA’ (79)
Gesù propone questa parabola per rispondere ad una domanda: “CHI E’IL MIO PROSSIMO?” Prossimo non è solo chi appartiene al proprio gruppo, alla propria razza… Non ci chiama a domandarci chi sono quelli vicino a noi, bensì a FARCI NOI VICINI, PROSSIMI. (80) Farsi prossimo, FARSI PRESENTE ALLA PERSONA BISOGNOSA DI AIUTO senza guardare se fa parte della propria cerchia di appartenenza.
Il SAMARITANO si è fatto prossimo del GIUDEO ferito…
La conclusione di Gesù è una richiesta:
“VA’ E ANCHE TU FA COSI’” (Lc. 10,37) Mettere da parte ogni differenza e davanti alla sofferenza CI FACCIAMO VICINI A CHIUNQUE.
Non dico più che ho dei prossimi da aiutare, ma che MI SENTO CHIAMATO IO A DIVENTARE PROSSIMO DEGLI ALTRI. (81) L’essere umano è fatto in modo tale che non si realizza, non si sviluppa e non può trovare la propria pienezza SE NON ATTRAVERSO UN DONO SINCERO DI SÉ. …Non riesce a conoscere a fondo la propria VERITA’ se non nell’INCONTRO CON GLI ALTRI.
Nessuno può sperimentare i valori della vita senza volti concreti da amare.
Qui sta il segreto dell’autentica esistenza umana, perché la vita sussiste dove c’è LEGAME COMUNIONE, FRATELLANZA. (87)
San Bonaventura spiega che le altre virtù SENZA LA CARITA’, non adempiono i comandamenti come Dio li intende (91) L’amore implica qualche cosa di più che una serie di azioni benefiche. Le azioni derivano da una UNIONE che inclina sempre più VERSO L’ALTRO,  considerandolo prezioso, degno, gradito e bello al di là delle apparenze fisiche o morali.
L’amore all’altro per quello CHE E ‘ci spinge a CERCARE il meglio per la sua vita. (94) Ci sono PERIFERIE che si trovano vicine a noi, nel centro di una città, o nella propria famiglia (97) Tante persone con DISABILITA’ “sentono di esistere senza appartenere e senza partecipare”. (98) Esiste la GRATUITA’. È la capacità di fare alcune cose per il solo fatto che di per sé sono buone, senza sperare di ricavarne alcun risultato, senza aspettarsi immediatamente qualcosa in cambio. (139) Chi non vive la gratuità fraterna fa della propria esistenza un commercio affannoso, sempre misurando quello che dà e quello che riceve in cambio. Dio, invece, DA’ GRATIS, fino al punto che aiuta perfino quelli che non sono fedeli, e “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni” (Mt. 5,45) …Gesù diceva ai suoi discepoli: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. (Mt.10,8) (140) Nessun popolo, nessuna cultura o persona può ottenere tutto da sé. Gli altri sono costitutivamente NECESSARI per la costruzione di una vita piena. (150) Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto, tutto questo si riassume nel verbo “DIALOGARE”. (198) Spesso si confonde il dialogo con qualcosa di molto diverso: un febbrile scambio di opinioni nelle reti sociali, molte volte orientato da una informazione mediatica non sempre affidabile. Sono solo MONOLOGHI che procedono paralleli, forse imponendosi all’attenzione degli altri per i loro toni alti e aggressivi. (200)
La vita è l’arte dell’incontro, anche se tanti scontri ci sono nella vita… (215) …poliedro…rappresenta una società in cui le differenze convivono integrandosi, arricchendosi e illuminandosi a vicenda…Da tutti si può imparare qualcosa, nessuno è inutile, nessuno è superfluo. (215) Riconoscere all’altro il diritto di essere sé stesso e di essere diverso. (218) Ignorare l’esistenza e i diritti degli altri, prima o poi provoca qualche forma di violenza, molte volte inaspettata. (219)
Oggi raramente si trovano tempo ed energie disponibili per soffermarci a trattare bene gli altri, a dire “PERMESSO”. “SCUSA”, “GRAZIE”. …Miracolo di una persona gentile che mette da parte le sue preoccupazioni e urgenze per prestare ATTENZIONE, per regalare un SORRISO, per dire una PAROLA DI STIMOLO, per rendere possibile uno spazio di ASCOLTO in mezzo a tanta INDIFFERENZA. (224)
Capacità della RICONCILIAZIONE che trova la sua fonte nel sapersi sempre PERDONATI-INVIATI. (277)

Questo cammino di fraternità ha anche una madre, di nome MARIA. Ella ha ricevuto sotto la CROCE questa maternità universale e la sua attenzione è rivolta non solo a Gesù ma anche al “resto della sua discendenza”. Con la potenza del RISORTO, vuole partorire un mondo nuovo, dove TUTTI SIAMO FRATELLI, dove ci sia posto per ogni scartato delle nostre società, dove risplendano la GIUSTIZIA E ALLA PACE. (278)
Vieni, Spirito Santo! Mostraci la tua bellezza riflessa in tutti i popoli della terra, per scoprire che tutti sono importanti, che tutti sono necessari, che sono volti differenti della stessa umanità amata da Dio.
Suor Beniamina Mariani Figlia della Croce